Le mappe concettuali sono strumenti grafici per organizzare e rappresentare la conoscenza. Includono concetti, usualmente racchiusi in cerchi o rettangoli di diverso tipo, e le relazioni tra i concetti indicate da una linea di connessione che collega i due concetti. Le parole sulla linea, denominate parole legame o frasi legami specificano la relazione tra i due concetti. Definiamo concetto una regolarità percepita in eventi o oggetti, o registrazioni di eventi e oggetti, designata da una etichetta. L’etichetta per la maggioranza dei concetti è una parola, ma alcune volte utilizziamo simboli come + o %, e alcune volte si usano più parole. Le proposizioni sono affermazioni su un oggetto o evento nell’universo, sia che si verificano naturalmente sia che siano costruiti. Le proposizioni contengono due o più concetti connessi mediante parole o frasi legame per formare una dichiarazione (affermazione) significativa. Alcune volte queste sono chiamate unità semantiche o unità di significato. (I documenti complementari, Cos’è un Concetto? ... dalla Prospettiva delle Mappe Concettuali, Cosa sono le Parole Legame ... dalla Prospettiva delle Mappe Concettuali, y Cosa sono le Proposizioni? ... dalla Prospettiva delle Mappe Concettuali forniscono istruzioni brevi per i concetti, le parole legame e le proposizioni).
La Figura 1 mostra un esempio di una mappa concettuale che descrive la struttura delle mappe concettuali e illustra le caratteristiche descritte prima. Nella Figura, "Mappe Concettuali”, "Conoscenza Organizzata", e "Apprendimento Efficace" sono concetti, "rappresentano", "necessario per rispondere" sono parole legame, e unite formano le due proposizioni: "Le Mappe Concettuali rappresentano Conoscenza Organizzata", e "Conoscenza Organizzata <è> necessaria per rispondere alla Domanda Focale".
Figura 1. Una mappa concettuale che mostra le caratteristiche chiave delle mappe concettuali. Le mappe concettuali tendono ad essere lette progredendo dall’alto verso il basso.
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Le mappe concettuali furono sviluppate nel 1972 durante il programma di ricerca di Novak nell’Università di Cornell dove lui si dedicò a seguire e capire i cambiamenti nelle conoscenze delle scienze nei bambini (Novak & Musonda, 1991). Durante la ricerca, risultò evidente che le mappe concettuali non erano utili solo per rappresentare il cambiamento nella comprensione dei bambini su un tema, ma erano anche uno strumento eccellente per gli studenti universitari per esprimere la loro comprensione nei corsi. La popolarità delle mappe concettuali subito si estese e adesso sono utilizzate in tutto il mondo come una forma di rappresentazione della conoscenza di una persona su un tema, per utilizzatori di tutte le età e in tutti i domini della conoscenza.
Le mappe concettuali hanno caratteristiche specifiche che le distinguono dagli altri strumenti di rappresentazione della conoscenza. Non tutti i grafici con il testo nei nodi sono mappe concettuali, e la letteratura (ed il Web) è piena di diagrammi che sono indicati erroneamente come mappe concettuali. Rivediamo qui alcune caratteristiche essenziali delle mappe concettuali.
Le mappe concettuali esprimono esplicitamente le relazioni più rilevanti tra una serie di concetti. Questa relazione si descrive per mezzo delle parole legame formando proposizioni. Per esempio, nella Figura 1, la relazione tra i concetti "Conoscenza Organizzata" e "Concetti" è espressa mediante le parole legame "è composto da", formando la proposizione "Conoscenza Organizzata è composta da Concetti". Le stesse parole legame formano parte della proposizione "Conoscenza Organizzata è composta da Proposizioni". Nel costruire una mappa concettuale, si deve tener cura che ogni due concetti collegati con parole legame formino un’unità di significato, una affermazione, una frase breve. A volte, una proposizione si può estendere a tre o più concetti, però lo dovremmo evitare fin quando è possibile. Così, una mappa concettuale è una rappresentazione grafica di un insieme di proposizioni su un tema.
In una mappa concettuale, ogni concetto è costituito dal minimo di parole necessarie per rappresentare l’oggetto o l’evento, e le parole legame devono essere, per quanto possibile, concise e quasi sempre includono un verbo. Non c’è una lista predefinita di parole legame. Pensiamo che una lista predefinita di parole limiterebbe gli utenti e, sebbene non obbligatorio, sarebbe una tentazione selezionare dalla lista invece di tentare di trovare le parole legame che meglio esprimono la relazione in base alla propria comprensione del tema.
In un qualsiasi dominio di conoscenza, c’è una gerarchia di concetti, dove i più generali sono "in alto" nella gerarchia e i concetti più specifici, meno generali, si trovano gerarchicamente più in basso. Le mappe concettuali tendono ad essere rappresentate come una gerarchia grafica seguendo questa gerarchia concettuale. Nella Figura 1, i concetti più generali "Mappe Concettuali", "Domanda Focale", "Sentimenti Associati o Affetti" sono in alto nella gerarchia perché sono più 'generali' nel contesto della mappa concettuale, mentre "Infanti", "Creatività" e "Esperti" sono più in basso nella gerarchia. Per questo, si tende a leggere le mappe concettuali dall’alto, progredendo verso il basso. E’ importante notare che questo non significa che le mappe concettuali devono tenere una struttura grafica gerarchica: una mappa concettuale sul ciclo dell’acqua può essere ciclica, sebbene mantiene una gerarchia concettuale di precedenza o causa e effetto nella mappa. Nè significa che le mappe concettuali debbano avere solamente un concetto "radice" – possono averne più di uno. Comunque, abbiamo riscontrato che nell’apprendere a costruire mappe concettuali, è più facile se si mantiene una struttura gerarchica con un solo concetto radice
Un buon modo di delineare il contesto di una mappa concettuale è definire una Domanda Focale, cioè una domanda che specifica il problema o la questione che la mappa concettuale deve cercare di risolvere. Tutta la mappa concettuale risponde a una domanda focale, e una buona domanda focale può portare a una mappa concettuale più ricca (vedere il documento complementare Perché la Domanda Focale?). Nell’apprendere a elaborare mappe concettuali, gli apprendisti tendono a deviare dalla domanda focale e costruire una mappa che può essere (in qualche modo) relazionata con il tema, ma non risponde alla domanda. Questo va bene nel senso che la mappa può rispondere ad un’altra domanda focale, per cui la domanda focale deve essere cambiata per riflettere il cambiamento. (CmapTools prevede un campo per la domanda focale che viene visualizzata nella intestazione della finestra della mappa concettuale, in modo tale che la domanda focale è esplicita per il lettore della mappa). Nel caso di un ambiente educativo, è importante che lo studente ritorni a costruire una mappa concettuale che risponda alla domanda focale originale.
Altra caratteristica importante delle mappe concettuali è la inclusione di collegamenti incrociati. Questi sono relazioni o collegamenti tra concetti di differenti segmenti o domini della mappa concettuale. I collegamenti incrociati ci aiutano a vedere come un concetto in un domino di conoscenza rappresentato nella mappa è relazionato con un concetto in un altro dominio espresso nella mappa. Nella creazione di nuova conoscenza, i collegamenti incrociati frequentemente rappresentano salti creativi da parte del creatore della conoscenza. Ci sono due caratteristiche delle mappe concettuali che sono importanti per facilitare il pensiero creativo: la struttura gerarchica che si esprime in una buona mappa concettuale e la capacità di trovare e caratterizzare nuovi collegamenti incrociati. Nella Figura 1, si osservi come il concetto "Creatività" è collegato ai due concetti "Infanti" e "Interrelazioni", ognuno dei quali sono in subdomini differenti nella mappa concettuale formando collegamenti incrociati.
Le mappe concettuali hanno forte fondamento psicologico ed epistemologico, basandosi sulla teoria della Assimilazione di Ausubel (Ausubel, 1968, 2000) e la Teoria dell’Apprendimento di Novak, che spiegano come le persone imparino nuove cose utilizzando conoscenze pregresse cercando, in maggiore o minore grado, nuovi modi per integrare la nuova conoscenza e la conoscenza che già si possiede. Nell’apprendere in maniera significativa, l’integrazione di nuova conoscenza nella nostra struttura cognitiva di conoscenza va a collegare questa nuova conoscenza a concetti che già comprendiamo. Così la mappa concettuale è una rappresentazione grafica tra concetti della nostra struttura cognitiva. Si guardino i documenti complementari Come Imparano le Persone? per brevi spiegazioni, mentre il documento Fondamenti Psicologici dell’Apprendimento Umano presenta più dettagli sui fondamenti delle mappe concettuali.
Le mappe concettuali sono destinate a essere usate da tutte le persone di tutte le età, da bambini di età prescolare fino agli scienziati, e non sono destinate a essere interpretate dai computer -- sono una forma di comunicazione tra umani. Pertanto, non ci sono vocabolari predefiniti di concetti o parole legame, e come risultato le proposizioni nella maggioranza dei casi non sono sufficientemente "formali" o "precise" affinché possano essere interpretate da computer, o perché si possano usare a scopi computerizzati. Una mappa concettuale in cui le proposizioni sono limitate a rappresentazioni formali (o rigide) che possono essere interpretate da computer, diventa una rete semantica, o una rappresentazione di tipo RDF o similare.
Ausubel, D. P. (1968). Educational Psychology: A Cognitive View. New York: Holt, Rinehart and Winston.
Ausubel, D. P. (2000). The Acquisition and Retention of Knowledge: a Cognitive View. Dordrect; Boston: Kluwer Academic Publishers.
Novak, J. D., & Gowin, D. B. (1984). Learning How to Learn. New York, NY: Cambridge University Press.
Última actualización: Sept. 28, 2009